Ha ancora senso avere un proprio sito? I dubbi esistenziali di un manager

Il problema vero è stato capire se stavo andando nella direzione giusta.

Riavvolgiamo un po’ il nastro. Mi sono interrogato molto sulla possibilità o meno di riaprire questo spazio personale nel fantastico ed enorme mondo del web. E il periodo di reclusione COVID-19 (quello duro in cui non potevamo uscire neanche di casa se non per fare la spesa, qualcuno di voi se lo ricorda ancora?) non ha fatto altro che aumentare i miei dubbi.

Si sono riversate online una quantità di contenuti, dirette, live streaming, newsletter, podcast e via dicendo imbarazzante. Qualunque azienda, anche la più piccola agenzia di paese (con tutto il rispetto per le rispettabilissime agenzie di paese) hanno fatto delle live con OSB/Stream Yard e altro creando un traffico di contenuti che mi ha fatto impazzire.

Sul serio. Difficile non soffrire di FOMO (Fear of Missing Out, paura di perdersi qualcosa nel flusso dei contenuti online) o comunque non sapere veramente cosa seguire/guardare/sentire. Molti provider di intrattenimento regalano mesi di abbonamenti gratuiti, sconti da tutte le parti per webinar a pagamento. Un delirio. Giorni veramente duri.

E quindi, tornando al discorso di partenza, in tutto questo delirio i miei dubbi sono solo aumentati.
“Gabri, ma ha senso sbattersi per essere uno dei tanti? Veramente vuoi ricominciare ad avere quel senso di angoscia della data dell’ultimo contenuto sul sito che si allontana sempre di più?”

Boh. Ci ho pensato tanto senza arrivare ad una conclusione.

Ma tutto questo perchè sbagliavo punto di vista. Sbagliavo l’approccio con cui un manager può (e dovrebbe alla fine) avere un suo spazio online. Mi paragonavo ai vari professionisti che producono contenuti seguendo il flusso di notizie, parlando di uscite, nuovi dispositivi, nuove features dell’ultimo social. No, stavo sbagliando tutto.

Chiariamo il concetto: la mia risposta alla domanda del titolo è SI. Ma ci sono arrivato seguendo un percorso lungo.

Punto uno: è importante avere un proprio spazio online, sopratutto adesso in cui devi essere riconoscibile alla prima ricerca su google, ma ragionando diversamente. Ma (e qui arriva anche il punto due ancora più esistenziale) bisogna scrivere perchè farlo significa sedimentare i propri pensieri. Significa prendersi un momento per ragionare su cosa stai lavorando e perchè hai fatto alcune scelte.

Tutti i giorni capitano cose nuove, si scoprono sfumature del proprio lavoro che ti fanno crescere inconsapevolmente ma poche volte ci si ferma a razionalizzare cosa sta succedendo.

E ovviamente buttarlo giù aiuta gli altri a ragionare con un punto di vista diverso. Quindi ottimo, ho trovato due motivi per farlo ed è una strategia win-win che ci permette di avere solo vantaggi positivi. Per me che metto a fuoco concetti che altrimenti perderei nel flusso delle mie giornate. Per voi che leggete il mio punto di vista che è quello di un manager aziendale (forse un pò diverso dai tanti consulenti aziendali e contenuti di agenzie che ovviamente e giustamente condividono la propria esperienza)

Ma quindi ora che si fa? Niente, nessuna scadenza, nessuna data da inseguire. A volte trovate qualcosa di nuovo, a volte no. Sapete anche che non sono molto attivo sui social. Seguo molto ma pubblico poco.

Cambierò approccio nel tempo? Non lo so. So solo che adesso mi va di scrivere e ogni tanto lo farò a tempo perso scrivendo queste pagine del mio journal virtuale. Ho qualche idea ma zero voglia di avere lo stress da pubblicazione quindi piano piano vedremo.

Per ora portate pazienza e sappiate che questo spazio esiste e continuerà ad esistere anche senza scadenze.

Perchè di scadenze ne abbiamo tutti durante il lavoro e quindi è inutile farci male inventandosene di altre no?

Statemi bene 😉

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